A partire dalla fine del Ventesimo secolo sul problema dell’educazione si diffonde un’atmosfera di crisi. Il disagio deriva soprattutto dal fatto che un numero sempre più alto di bambini mostra i cosiddetti disturbi o anomalie del comportamento e viene considerato difficilmente gestibile da un punto di vista educativo.
Henning Köhler si chiede se si possa effettivamente dire che i bambini diventano sempre più difficili o se non siano piuttosto lo stato generale della coscienza e le condizioni della società a creare una situazione insopportabile per i bambini: chi o che cosa in questo caso è realmente difficile?
Köhler mette in discussione gli abituali modelli di pensiero e abbozza nelle sue linee essenziali un concetto di educazione che potrebbe aiutarci ad uscire dalla crisi di senso del presente.
In particolare, rinnova un messaggio a lui caro e fondamentale: che innanzitutto i genitori riconoscano il loro ruolo privilegiato.
INDICE DEI CAPITOLI
Prefazione – Poesia sulla paura.
Parte prima: Non esistono bambini “difficili”
- Educazione: la fine di un grande progetto?
- I detectives della psicologia e i meccanici della pedagogia
- Per una pedagogia del cuore
- Lo sguardo “che apprezza”. Oppure: perché i genitori sono degli iniziati
- L’Arte dell’educazione: che cosa è?
- L’estinzione dell’infanzia è un pericolo reale?
- Il futuro dell’Infanzia e il futuro della Terra.
Parte seconda: Alcuni aforismi sull’idea di infanzia – Come esercitarsi nell’arte dell’educazione
- L’idea di infanzia come fattore culturale
- Persone o “prugne”?
- Quando l’educatore si sopravvaluta. Oppure: a che punto siamo, quanto a modestia?
- “L’inveramento mediante la comprensione”: proteggere, accompagnare, consolare, curare
- Il bambino in relazione al mondo circostante
- La “patologia della vita controllata” e la forza dello stupore
- Facoltà germinali – La “via poetica”
- Nessun bambino è cattivo
- Speranza e tragicità. Ovvero: Beethoven era un fallito?
- Per concludere…